Intervista

La chirurgia italiana non le teme avversità

Ottobre 2020 Repubblica

L’infarto intestinale che tanto impegna gli ospedali con quotidiana frequenza è un argomento che mancava da tempo dal programma ufficiale (40 anni ). Verrà sviscerato alla luce delle nuove tecnologie che hanno modificato il cursus in termini di diagnosi, di trattamento e di risultati.

Il cancro del pancreas, quello del retto del cardias, dello stomaco e i tumori primitivi e secondari del fegato saranno oggetto di approfondimento alla luce della nuova comprensione biologica, delle tecniche chirurgiche  e dei progressi tecnologici per quanto riguarda l’oncologia.

La chirurgia della tiroide  che, negli ultimi anni ha mostrato l’introduzione di nuove tecniche  chirurgiche porrà  a confronto le novità con le tecniche tradizionali con riscontri casistici importanti.

Nuove tecnologie come la fluorescenza verranno analizzate  con grande appropriatezza  valutando gli effetti positivi per la cura dei nostri pazienti. Particolare accuratezza che questa tecnologia può offrire in vari campi di chirurgia mininvasiva.

La chirurgia dei laparoceli e dell’ernia inguinale sarà analizzata con particolare riguardo al tipo di approccio ed alla vasta gamma di materiali protesici impiegati e dai risultati connessi.

La chirurgia del pavimento pelvico sarà analizzata da relatori provvisti di ampia casistica  fornendo in primo piano i risultati funzionali. Uno spazio dedicato alla Colecistectomia laparoscopica con interesse alla alfabetizzazione cioè come cominciare sull’esperienza  degli errori delle inutili complicazioni tecniche e delle nuove acquisizioni in termini dottrinali e tecnologici.

Insomma, una nuova avventura nel solco di una tradizione ultracentenaria che non ha mai rinunciato a presentare le innovazioni sul solco della tradizione.

Il presidente SIC Paolo De Paolis:

La scelta di mantenere l’appuntamento annuale, nonostante questo drammatico 2020, è stata a lungo ponderata trovando ragioni in chi sosteneva che quest’anno fosse opportuno sospendere ogni attività congressuale e quindi anche societaria, comprese quelle elettive, e chi invece sosteneva che proprio nel momento emergenziale non dovesse mancare un segnale di presenza della nostra Società e che questo dovesse arrivare comunque prescindendo dalle modalità organizzative.